Qualche anno fa, accettando un incarico annuale, mi son ritrovata in due classi quarte. Quell’anno il mio ambito di insegnamento è stato l’antropologico, seguito dalle diverse educazioni. A cavallo tra la fine del primo e l’inizio del secondo quadrimestre, in geografia ho cominciato ad organizzare, le lezioni successive. Ed è stato proprio tra gennaio e febbraio che mi son dedicata a strutturare le lezioni riguardanti i Vulcani. Ho cercato di non sottoporre i miei alunni alle solite, classiche e perché no… noiose lezioni frontali😐 ed è stato allora che ho pensato di far costruire loro i vulcani, per procedere alla successiva eruzione.
Cos’è un vulcano?
Dopo aver spiegato la distinzione tra vulcani estinti, quiescenti ed attivi, partendo dal significato semantico della nuova terminologia presentata li abbiamo e discriminati sulla cartina geografica. Dopodiché siamo giunti allo studio dei vulcani attivi, presenti sul territorio italiano.
Un vulcano è una spaccatura della crosta terrestre, attraverso la quale salgono in superficie: nuvole di vapore, gas, cenere e materiali incandescenti. Sul territorio italiano ne contiamo alcuni sugli Appennini, tutti però estinti e la maggior parte dei loro crateri, nel corso degli anni hanno dato vita a veri e propri laghi dalla forma circolare.
I vulcani attivi italiani
Il sud della nostra penisola ospita diversi vulcani che possiamo definire attivi. Si tratta dell’Etna, dello Stromboli e di Vulcano. La definizione di vulcani attivi, ci ha spinto a porci una domanda…
Cosa succede nei vulcani?
La parte inferiore e non visibile del vulcano è la camera magmatica, un luogo situato in profondità in cui si raccoglie il magma. Salendo verso l’alto si trova il camino, un condotto che collega la camera magmatica al cratere. In alto, all’esterno si trova il cratere, l’apertura posizionata sulla cima del vulcano. Quando il magma con il vapore, la cenere e i lapilli esce dal cratere, prende il nome di lava. Una volta stabilito il processo interno e il percorso compiuto dal magma, abbiamo cominciato ad organizzare il materiale per la costruzione dei nostri vulcani.
Occorrente
Vassoio in carta (noi abbiamo usato quello delle pasticcerie)
Bottiglietta di plastica da 500 ml
Carta scottex
Fogli di quotidiano
Colla vinilica
Pennelli
Tempere (verde e marrone)
Occorrente per l’eruzione
Aceto
Bicarbonato di sodio
Colorante alimentare (rosso)
Detersivo per stoviglie (serve per creare l’effetto bolle)
Procedimento
Trovare il centro del vassoio ed incollare la bottiglietta, noi abbiamo usato qualche goccio di colla a caldo. Dopodiché, con dei movimenti concentrici, abbiamo prima creato dei salsicciotti con il giornale e successivamente li abbiamo posizionati alla base della bottiglia, bloccando il primo direttamente sul vassoio. Man mano i salsicciotti di giornale diventavano sempre più stretti, finché non abbiamo raggiunto il collo della bottiglia. Ogni salsicciotto è stato incollato a quello sottostante, grazie ad un leggero strato di colla.
Una volta creato il cono di giornale intorno alla bottiglia, lo abbiamo cosparso con colla vinilica mescolata ad acqua. Contemporaneamente abbiamo steso fogli di carta scottex e abbiamo lasciato asciugare il tutto per qualche giorno. Completata l’asciugatura di ogni vulcano, (ne abbiamo realizzati quattro per classe, poiché sono stati creati quattro gruppi di lavoro) poi li abbiamo dipinti utilizzando le tempere. Dopo qualche giorno abbiamo organizzato il materiale per l’eruzione.
In primis abbiamo fatto scendere qualche goccio di detersivo nella bottiglietta, intanto in un bicchiere abbiamo versato l’aceto al quale abbiamo aggiunto il colorante. Grazie ad un imbuto, posizionato sul collo della bottiglia, abbiamo versato il miscuglio di aceto e colorante, infine abbiamo aggiunto il bicarbonato ehhhhh…
L’eruzione è avvenuta, sotto gli occhi increduli di tutti i miei alunni❤❤
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